Di > Marco Orofino >>
Enzo Draghi è l'artista più rappresentativo dell’epoca d’oro della fascia ragazzi Fininvest-Mediaset, da metà anni '80 fino alla fine dei '90. Cantautore, compositore, arrangiatore e vocalist, l'artista ha raccontato un po' della storia che è celata nella musica del suo ultimo album "Enzo Draghi, A spasso tra le note del tempo". Un album unico, per contenuti e disponibilità limitata. Ideato e prodotto da Nicola Ryan Carrassi per RCOMUSIC questa settima release porta sempre avanti, arricchendolo, il progetto Golden Age: dal 2016 il Maestro ha sposato il progetto di Carrassi e ha incoraggiato il costante continuo coinvolgimento dei suoi supporter nel making of delle sue produzioni, come mai è successo e succede in nessuna parte del mondo. Cinquanta anni come musicista, 30 come voce e compositore, parte del dream team composto da Valeri Manera, D'Avena, Carucci, e Massimiliano Pani ( la mitica Five Records)... Ecco le occasioni alla base di una nuova, intrigante avventura discografica ed artistica che corona il percorso del Maestro Draghi, in nome della condivisione totale con chi lo segue da tanti anni. Incontriamo il Maestro sul set del suo fotografo ufficiale, Fulvio Maggi durante una pausa dello shooting.
La selezione dei brani è organizzata in capitoli… Un vero viaggio nel tempo tra brani mai pubblicati su CD. Come mai la scelta è ricaduta su questi?
Sicuramente ha influito la qualità del materiale in mio possesso e lo stato di conservazione dello stesso: di brani in archivio, registrati sui supporti più vari, in cinquanta e più anni di attività musicale ne ho raccolto in quantità considerevole ed ho quindi dovuto selezionare quelli che avessero caratteristiche qualitative tali da poter essere più agevolmente trasferiti su altri supporti, in questo caso su CD.
C’è tra queste canzoni uno o più braniche ti richiamano alla mente un ricordo o un momento particolare della tua vita?
Beh, quasi ogni brano porta con sé una storia particolare e unqualcosa da raccontare relativamente all’epoca in cui è stato creato. Infatti questa è stata la motivazione per cui, dopo la prima selezione di tipo qualitativo, ho eseguito una seconda selezione in base alla storia o all’evento che potessero rappresentare.
Prendiamo Take me tonight (1976): è un brano che nacque dal mio incontro, avvenuto qualche anno prima della realizzazione di tale canzone, con Alberto Anelli, autore molto gettonato a quei tempi, che scrisse brani famosi per artisti affermati del calibro di Orietta Berti, Wess, Dori Ghezzi, Mina. Già da qualche tempo collaboravo con Alberto sia in studio di registrazione come session-man che nei suoi concerti dal vivo in giro per l’Italia accompagnandolo con la mia band, dato che, oltre ad essere un autore di successo, era anche un ottimo cantante, con una grande passione per il repertorio del grande Elvis Presley.
Un bel giorno Alberto Anelli mi commissionò, come producer, la rivisitazione completa di un brano dell’allora famosissimo cantantestatunitense Gene Pitney, dal titolo “Take me tonight”, già ai primi posti nelle classifiche internazionali. Quindi curai personalmente la realizzazione di tale brano, fino ad inciderne anche il cantato. Per quanto riguarda lo pseudonimo usato per l’interprete, “Aurora Borealis Corporation”, non ho idea achi sia venuto in mente (ride).
A reason to believe in life, brano a cui ho sempre tenuto molto, fu da me scritto, con testo di Paola Orlandi e Pamela Fries, e realizzato a metà anni ’80. Volevo fosse un mio personale tributo al gruppo vocale di Paola Orlandi, che mi aveva accolto nei suoi ranghi qualche anno prima, gruppo composto da persone meravigliose nonché valenti professionisti della voce. La militanza in quel gruppo si rivelò essere, fin dall’inizio, una delle esperienze più esaltanti,gratificanti nonché assolutamente essenziali per il mio lungo percorso di maturazione professionale nel mondo della musica.
Nell’arrangiamento del suddetto brano lasciai volutamente un ampio spazio alla parte corale, costituita da 15 elementi (8 donne e 7 uomini) e la sessione di registrazione del coro fu il momento più emozionante di tutta la lavorazione. È un brano che merita assolutamente di uscire dal cassetto nel quale ha riposato per troppo tempo e di sottoporlo all’attenzione di chi vorrà ascoltarlo, poiché, a mio avviso, ancora oggi ha molto da dire.
Vorrei ora spendere qualche parola per un brano elencato nella track list de “Tra le note del tempo”. Trattasi di You, brano a due voci (uomo e donna) da me composto nella seconda metà degli anni 80 su testo della carissima Paola Orlandi, professionista dalla splendida voce. Una canzone che ho voluto fortissimamente inserire nell’album anche contravvenendo ai crismi di scelta qualitativa che mi sono imposto per la scelta degli altri brani, essendo stato conservato per tanto tempo sul nastro di una musicassetta, unica copia originale esistente di una performance sublime, unica ed irripetibile, che merita assolutamente di essere ascoltata.
Ritrovai questo prezioso supporto nel solito “cassetto” (diimmense dimensioni, come le tasche di Eta Beta) circa una quindicina di anni fa e subito mi misi all’opera per trasferirne il contenuto su DAT e su pc, salvandolo da una possibile sciagurata estinzione.
La storia della registrazione della performance mia e di Paola in You è un pochino particolare: in un tardo pomeriggio di un giorno non ben definito del 1987, in uno studio di registrazione milanese, Paola ed io avevamo terminato una sessione di lavoro conto terzi, come vocalisti, in anticipo sull’orario previsto. Chiedemmo allora al fonico, nostro amico, se cortesemente ci concedeva qualche minuto nella sala di presa per registrare una nostra breve performance. Ci accontentò. Paola ad un microfono, io al pianoforte con altro microfono per la voce e registrammo You in presa diretta. Buona alla prima! Alla fine, per completare l’opera, aggiunsi solo un rif con un esile suono di una tastiera elettronica. L’amico fonico ci riversò il brano su una cassetta (fortunatamente con nastro al ferro cromo), ci salutammo e ce ne andammo a casa.
Anche questo disco esce, come i precedenti a partire dal 2016, con la RCOMusic di Nick Ryan Carrassi. Avete lavorato insieme ad Alessandra Valeri Manera e dopo una ventina d’anni vi siete rincontrati. È nata la Golden Age, una vera famiglia e la squadra dei #draghissimi che hanno sancito quanto tu sia amato e seguito da anni non solo in Italia. Quanto ritieni importante questo nuovo rapporto che si è creato tra artista,collaboratori e supporter?
Fu un’idea di Nick, quella di formare un gruppo di fan, appassionati ed accaniti estimatori del sottoscritto, coinvolgendoli dall’inizio alla fine in una produzione artistica. Ammetto di essere stato un po’ scettico all’inizio. Era senza dubbio la prima volta che veniva tentata un’operazione del genere. Alla fine però Nick mi ha convinto e lo abbiamo fatto.È stato un vero successo.
Il risultato ha soddisfatto sia noi che il gruppo di lavoro e penso che, per eventuali futuri progetti, proseguiremo con questa modalità,visto che possiamo contare su un gruppo composto da ragazze e ragazzi fantastici e draghissimi, ben supportati da un altrettanto fantastico e draghissimo Staff.
Oggi a differenza di tanti anni fa la musica si tende ad ascoltarla con meno attenzione, vuoi per la frenesia di questi tempi. Se potessi "guidare" qualcuno nell'ascolto diquest'album, che consiglio daresti?
Visto che da un po’ di tempo a questa parte è d’uso comune ascoltare musica prevalentemente attraverso smartphone o ipod per praticità, che è comunque buona cosa in quanto ascoltare musica è senz’altro una buonaabitudine, mi piacerebbe consigliare una modalità più rilassante di ascoltarela vostra musica preferita, in generale, non solo questo mio ultimo album.
Il non plus ultra sarebbe: sedersi comodamente sulla più comoda e calda poltrona del vostro salotto, magari con il camino acceso, attenuare o addirittura spegnere la luce ambiente (tanto c’è il camino acceso), avviare con il telecomando il lettore CD connesso all’amplificatore Hi-Fi del vostro impianto stereo, chiudere gli occhi ed immergersi nell’ascolto avvolgente della musica da voi scelta che proviene dalle casse acustiche poste a debita distanza dalla vostra postazione, una alla vostra sinistra e l’altra a destra.
Questo, secondo me, è il miglior modo per ascoltare musica. Buon ascolto!
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